
Davide Bramante nasce a Siracusa il 7 novembre 1970 da Salvatore e Santina Andolina. Il padre è impiegato come infermiere presso il locale manicomio di Siracusa e la madre sarta in casa. A dire il vero anche il padre per tutta la vita lavorativa fa il sarto, ma da quando nasce Davide lo farà come secondo lavoro. Davide è, un figlio d’Archimede vero e proprio; il padre, infatti, nacque sotto i bombardamenti alleati. La nonna incinta si rifugiò dentro una grotta della zona che successivamente prese il nome di Parco Archeologico di Siracusa e che ad oggi, comprende: il Teatro Greco, l’Anfiteatro Romano, l’Ara di Ierone, l’Orecchio di Dionisio, la Grotta dei Cordari e la Tomba di Archimede. Il 30 gennaio del 1943 dentro la Tomba d’Archimede nacque Salvatore Bramante. Per Davide egli è l’unico grande esempio e mito da seguire uomo calmo, pacato, ragionevole e razionale. Davide è certo, suo malgrado, che il detto “Tale padre, tale figlio” non è poi così tanto veritiero anzi, sostiene che si salta sempre una generazione e che quindi dovrebbe esser corretto in “Tale nonno, tale nipote”; tale affermazione deriva da un’infinita serie di esempi, i più lampanti ai suoi occhi le somiglianze caratteriali con il nonno paterno Francesco e la somiglianza di suo figlio Leandro con suo padre Salvatore.
Molto probabilmente oggi Davide si è formato ed è diventato artista a causa dei genitori sarti in casa, sin da bambino li osservava tracciare segni a mano libera sui tessuti con i gessi, tagliare e cucire sempre a mano libera. Nonno Francesco (chiamato dai nipoti Nonno Ciccino) ha anche lui contribuito chiedendo ripetutamente a Davide sin da quando era in tenera età, <..sai chi era il Bramante? …sai che fece il Bramante?…>. Davide un po’ per curiosità, un po’ per saper rispondere a suo nonno, inizia già a 8 anni a fare ricerche sul Bramante, appassionandosi sempre più alla storia di Donato Bramante e dell’arte tutta.
Ovviamente si iscrive al locale Istituto statale d’Arte nella sezione metalli e oreficeria, a 14 anni scopre l’arte contemporanea andando a visitare una mostra di Anish Kapoor, nello stesso anno la personale di Alfredo Romano “Energia per quadri che non sono solo quadri” e poi la collettiva “Mater Dulcissima” con artisti come Mimmo Paladino, Janis Kounellis, Arnulf Rainer, Michelangelo Pistoletto, Emilio Vedova …………..
Siracusa in quegli anni, stiamo parlando degli ’80, è come dire un buon centro per l’arte contemporanea; tutti gli artisti internazionali che passano da quelle parti possono confrontarsi con una storia millenaria e con personaggi come Archimede, Platone, Caravaggio, con la nascita del Mimo e della Commedia. Presso la chiesa dei Cavalieri di Malta e il Centro d’arte contemporanea si terranno mostre personali di quelli che saranno gli artisti internazionali più interessanti dell’ultimo ventennio del secolo scorso.
Davide s’innamora sempre più delle arti figurative; sembra quasi non condividere più i giochi e le scelte dei suoi amici coetanei… Si allontana sempre più dalle piazzette dove ci si incontra principalmente per commentare le partite di calcio o per pianificare le serate in discoteca. Anche quando d’estate va in spiaggia, porta sempre con se riviste d’arte contemporanea, Flash art e Tema Celeste. A scuola predilige le materie pratiche e la storia dell’arte anche se non è troppo amato dalla docente di questa disciplina che pretende solo le date e i racconti a memoria pari pari presi dall’Argan. Finalmente si diploma e si trasferisce presso l’Accademia Albertina di belle arti di Torino. L’Accademia di questa città non ha importanti docenti ma Torino è ricca, sprizzante d’arte ad ogni angolo di strada o piazza, i suoi artisti sono tra i più amati d’Italia. Vi sono i poveristi come la famiglia Merz, Gilberto Zorio, Giulio Paolini, Giovanni Anselmo, Michelangelo Pistoletto, Alighiero Boetti, Giuseppe Penone e poi Gastini, Mainolfi, Salvo, e Nicola De Maria importante esponente della TransAvanguardia, i giovani Pittori Mediali….tutti questi abitano tra piazza Vittorio Veneto e via Po, proprio dove vive Davide che spesso entra in contatto con questi artisti come assistente di studio o quando per gli allestimenti lavora presso la galleria Giorgio Persano, proprio sopra la galleria al quarto piano di P.zza V. Veneto n.9 prende in affitto una soffitta che per molti anni sarà casa e studio allo stesso tempo, senza acqua calda, una doccia, ne una cucina vera e propria, per letto uno strato di gommapiuma da pressa industriale che la notte sdrotola per andare a dormire sotto un piumone prestato da un’amica. Sono gli anni più belli, non importa se mancano tutte le comodità, se mancano i soldi per mangiare, spesso esclama, …sono cosi povero ed ho così tanta fame che prima di mangiarmi le unghie, apparecchio… L’arte e la creatività sono con lui, tutto ciò che desidera è fare opere e mostrarle. Mirella Bandini sua grande sostenitrice assieme a Marcello Levi e al amico Turi Rapisarda sono la sua nuova famiglia.
Mirella lo istruisce, Marcello lo sfama e Turi gli tiene compagnia nei mille combattimenti per un’immagine e non solo. Sono anni di militanza artistica e politica, anni passati tra le sale del Castello di Rivoli e i Centri Sociali che difendono il territorio dalla distruzione e dalla TAV. Sono gli anni in cui Torino si rifà “il trucco” si ridisegna e si trasforma da città industriale in forte declino a città turistica che riscopre e rivaluta i propri gioielli di famiglia con fare vincente. Laureatosi nel 1995 con il massimo dei voti, Davide inizia sempre più a viaggiare tra l’Italia e gli Stati Uniti, dove nel 1998 e nel 1999 vince due borse di studio presso la prestigiosa Franklin Fournace Foundation (ancora ad oggi dal 1969 anno di fondazione è l’unico artista italiano tra i centinaia selezionati ed invitati) e una mostra collettiva al MOMA di NY. Nel 2000 dopo un breve soggiorno a Londra decide di rientrare in Italia per trasferirsi a vivere definitivamente a Siracusa dove qualche mese dopo nasce il suo primogenito, Leandro Donato Bramante e qualche anno più tardi Mirea Miami. Oggi Davide Bramante è riconosciuto a livello internazionale per aver esposto e lavorato, dalla Cina, Corea del Sud agli Stati Uniti per le sue photos di grosso formato che ritraggono le città metropolitane del mondo, realizzate con la sua originalissima tecnica fotografica delle esposizioni multiple comprendenti da 4 a 9 scatti fatti in fase di ripresa non digitali, ma da sempre ha sperimentato e sperimenta linguaggi video (dal 1992 al 1995 con il Gruppo ANDA ha realizzato video istallazioni interattive e più di 20 opere video, mostre in Italia e all’estero) istallazioni materiche, istallazioni ambientali come “l’Isola dei Pirati” quando tutta in una notte a per le calle di Venezia ha istallato più di 2000 bandiere dei pirati. Le opere fotografiche di Bramante nascono, dal suo sangue siciliano un giusto mix tra Arabo, Normanno, Romano e Spagnolo ma anche dal maestoso Duomo di Siracusa, che da Tempio Dorico è stato trasformato con diversi rimaneggiamenti in tempio cristiano dove sia all’esterno che al suo interno si trovano e notano infiniti stili architettonici. Da sempre cerca di far convivere all’interno del suo lavoro le tre cose che ama di più; l’arte, la fotografia e il viaggio. Spesso si definisce un instancabile piccione viaggiatore, parte per lunghi viaggi ma fa sempre ritorno nella sua amata casa. I piccioni viaggiatori sono i suoi amati animali a cui dedica diverse ore di lavoro/svago ogni giorno, grazie a loro guarda il cielo. Il suo hobby ma anche al sua Pet therapy sono le gare con i piccioni viaggiatori, ogni anno la sua collezione si arricchisce di trofei, coppe, medaglie e targhe vinte grazie a questa strana passione per un animale spesso sottovalutato e odiato. Davide da qualche anno ha un piccolo studio nel cuore di Siracusa nell’isola di Ortigia e precisamente alla Graziella che è l’antico borgo dei pescatori, ogni anno riceve ed ospita tutti gli amici dell’arte che incontra e conosce nei suoi lunghi viaggi per il mondo.